Titolo: Anni d’infanzia. Un bambino nei lager

Casa editrice: La Giuntina, Firenze

Anno di pubblicazione in Italia: febbraio 1997

Trama

Storia di un bambino olandese di origine ebraica, che visse il dramma dei campi di concentramento. Nell’arco del periodo nazista Jona venne traumatizzato da molti avvenimenti.Venne prima allontanato da casa, per errore, con la madre, mentre il padre era in ufficio, e portato per la prima volta in un campo di concentramento. Da qui, risolto il disguido, riuscì a tornare a casa, ma poi venne nuovamente portato via con tutta la famiglia e si ritrovò ancora nel campo di concentramento di Westerbork, dopo essere passato per la stazione di Muiderpoort. I tedeschi alimentavano negli ebrei l'illusione di poter poi andare in Palestina. Trasferito nuovamente in un altro campo di concentramento, a Bergen-Belsen, visse il dramma della morte del padre e della fine poco dignitosa che subì: gettato insieme a tutti gli altri cadaveri nell'osservatorio. Dopo la liberazione, di nuovo con l'illusione di andare in Palestina, riprese il suo viaggio in treno con la madre e gli altri deportati. il treno per quasi due settimane prese diverse diverse fermandosi in continuazione, sino a che, dopo un’ultima sosta, non ripartì più. Jona sentì il marciare di militari: erano soldati russi che venivano a liberarli, portando con sé i moffen prigionieri. Di lì a poco una locomotiva agganciò il treno che li portò a Tröbitz, dove vennero sistemati in un caseggiato bianco. Di qui, lui andò con Eva e Trude, la quale aveva incominciato a prendersi cura di Jona dopo che la madre aveva contratto una malattia durante il viaggio verso la libertà. La mamma venne portata in una stalla dove era stata allestita un'infermeria. Jona qui riuscì a vedere ancora una volta la madre prima della sua morte, che gli fu in un primo tempo nascosta. Anche Jona si ammalò, ma fortunatamente dopo una settimana guarì e potè partire insieme a Trude per Mokum, dove il Signor Daniel e la Signora G. furono disposti a prendersene cura.